6 marzo 2007

Sartù di Riso



Ancora una ricetta tradizionale campana, come per le ricette popolari ogni famiglia ha la sua, non esiste una versione comune, certo gli ingredienti sono più o meno gli stessi; questa è la versione della mia mamma, molto semplice rispetto alle altre. E' il piatto della domenica, quello che preparo quando ho voglia di qualcosa di buono.

Ingredienti: X 2 persone
250 gr. riso
100 gr. provola
ragù napoletano
300 gr. carne macinata mista: 150 gr. maiale e 150 gr. manzo
una confezione da 200 gr. di piselli in scatola o surgelati
olio
vino bianco
sale
parmigiano grattugiato


Esecuzione:
Lessare il riso per circa dieci minuti in acqua bollente salata, scolarlo e condirlo con il ragù; in una padella con un po' d'olio cuocere la carne, appena è rosolata sfumare con il vino, salare e terminare la cottura. A parte cuocere i piselli in una padella con poca acqua fino a che si asciughino; sul fondo di una pirofila versare un po' di ragù e con metà riso condito formare una scatola dai bordi alti, versare la carne, i piselli, la provola a dadini, il parmigiano e qualche mestolo di ragù, chiudere il ripieno con il rimanente riso. Coprire la superficie con abbondante ragù e cuocere in forno a 200° per 20 minuti circa.



18 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao Maria Giovanna,
tutti i giorni faccio una visitina al tuo blog che mi piace moltissimo. Non ti ho mai lasciato commenti e ne aprofitto adesso per farti tanti complimenti.
Io sono salernitana di origine, ma sono nata ed ho sempre vissuto in Svizzera. Il sartù di riso non è nelle tradizioni della mia famiglia e non l'ho mai mangiato. Adesso ho proprio voglia di farlo e di provarlo. Posso chiederti che tipo di riso usi?
Ciao Annalisa
PS Grazie per avermi fatto scoprire il meraviglioso forum di Amicincucina.

Anonimo ha detto...

Anche in Puglia la domenica è giorno di ragù. E' una bella tradizione.
Nella mia famiglia da molti anni lo prepara mia nonna, ospitando tutti i membri della famiglia a pranzo.
Mi piace moltissimo la cucina campana e questo sartù ha un aspetto molto invitante e genuino.
Un caro saluto

Giovanna ha detto...

In sicilia con il ragù ci facciamo gli anelletti al forno tra due strati di melenzane fritte e con in mezzo la ricotta fresca, presto posterò la mia brava ricetta ma il tuo sartù mi sembra davvero golosissimo

Profumo di Sicilia ha detto...

maaaaaaaa
MG ma cosi mi fai venire la fame ....il profumo lo sento fino a qua....!
domenica lo faccio anche io e ti faccio sapere come viene!
baci baci lalla

Maria Giovanna ha detto...

Ma quante persone nuove su questi lidi:

Annalisa benvenuta sul mio blog, ti ringrazio davvero per le belle parole. Per quanto riguarda il riso generalmente utilizzo l'arborio oppure il S. Andrea, sono gli stessi che adopero anche per i risotti, non sò se sono quelli giusti ma sono quelli che a me piacciono di più.

Acilia dò il benvenuta anche a te sul mio blog; la Puglia è una terra che adoro, sia per i paesaggi che per il tipo di cucina e anche perchè probabilmente dato il mio cognome (Otranto) forse qualche mio avo era pugliese. Ti invidio molto, purtroppo ho solo dei vaghi ricordi della cucina della nonna, quando era con noi io non mi ero ancora avvicinata alla cucina! Un caro saluto anche a te.

P.s.
Fatti vedere più spesso da queste parti, ok?

Giovanna benvenuta anche a te da queste parti; la Sicilia è un altra di quelle terre che amo, ho preparato un timballo di anelletti con carne macinata e piselli con una ricetta palermitana ma mi incuriosisce la tua versione, appena la posti mi avvisi?

Lalla dolcissima aspetterò con trepidazione per "criticare" il tuo risultato (scherzo ovviamente ;P ). Un grosso bacio!

Anonimo ha detto...

Mmmmmmmmmmh!!! mi ispira un sacco questo primo!!! devo provarlo! E' sempre piacevole sgironzolare per il tuo blog!

Anonimo ha detto...

Bello questo pezzo sartù di riso!
La ricchezza della tavola napoletana con zii nipoti nonni, tovaglie candide. E... poi la sera il pezzo avanzato e "scarfato" dal primo che metteva piede in cucina. Valeria

graziella ha detto...

Anche i lettori vecchi si leccano i baffi davanti a cotanta bellezza!

Maria Giovanna ha detto...

Benvenuta anche a te Luna, grazie di cuore.

Valeria non sò se è la prima volta che passi di qua, mi sembra di no; hai proprio ragione, riscaldato è ancora più buono!

Graziella i "vecchi" lettori fedeli fà sempre piacere leggerli e mi fanno sempre emozionare con le loro belle parole.

Giovanna ha detto...

certo maria giovanna ,ti farò sapere

Maria Giovanna ha detto...

Ok Giovanna, allora aspetto presto tue notizie.

Anonimo ha detto...

...direi che più che un sartù questo è un riso al forno...
il "vero" sartù di riso napoletano è molto più complesso, ha più ingredienti (strutto, fegatini di pollo, uova sode, funghi, ecc...) poi il riso viene cotto nel ragù e poi sistemato in uno stampo a forma di ciambellone, con il riso si fodera lo stampo e si mette il ripieno al centro per poi ricoprire il tutto con il riso e infornare.
ciao

Maria Giovanna ha detto...

Caro Anonimo se leggi bene la prefazione della ricetta trovi scritto che questa è una versione molto semplice, che ogni casa ha la sua di ricetta e che questa è quella che ha sempre fatto la mia mamma; sarei ben felice se la prossima volta ti palesassi con il tuo nome, grazie e buona giornata!

Anonimo ha detto...

salve a tutti,adoro la cucina,sia per passione che per lavoro,e trovo questo blog simpatico e sereno."sourtout" sopratutto,e la storpiatura in napoletano ,o'sartù!piatto nobile,nobilissimo,tanto che era preparato dai "monzù",i monsieur francesi,cuochi a napoli.ogni famiglia ha la sua ricetta,ogni ricetta ha la sua splendida dignità,anche perchè la cucina è rielaborazione,ricordi.anche io sono per la semplificazione,la destrutturazione per essere precisi delle ricette,anche perchè il classico sartù esigeva tempi di preparazione lunghissimi.andando coi ricordi la ricetta recita pressapoco così:10 rotoli(c.a 900 gr)de riso janco de salierno,ddoje caraffe d'once(c.a 1,5 l)de rraù bbuono cu e tracchie,gallenella e cunzevera,casocavallo di barracca a cantaro,casoricotta,nzogna e merullo,purpettelle fritte.il riso andava bollito per 3 minuti contenuto in un panno di lino per evitare la perdita di amidi,e veniva composto molto alto.sugna e midollo servivano a "tenere"la composizione,ruolo svolto oggi dall'uovo.non esiste nessuna traccia che ricordi la presenza di ritagli di pollo e verdure varie.
è bello vedere l'evoluzione di questo principe della cucina napoletana.ne esiste anche una condita con la genovese.
se fa piacere posso intervenire di volta in volta per fornirvi ragguagli sulle tecniche e sulla storia dei piatti.
ancora complimenti e felice sera.

Anonimo ha detto...

non sono riuscito a firmarmi prima per incapacità al pc,mi chiamo carmine..nome ovviamente altoatesino!

Maria Giovanna ha detto...

Benvenuto Carmine, grazie per i complimenti e per il bel racconto sull'origine della ricetta, intervieni pure quando vuoi, arricchisci di sicuro la mia cultura culinaria!

Raffyjoe ha detto...

Grazie Maria Giovanna. Il sartù della tua mamma è delizioso . E' stata una festa quando sulla tavola domenica scorsa comparvero i piatti , ancora "fumanti". Io però dalla ricetta ho escluso i piselli perchè non piacciono hai bambini. Come tu hai scritto, ogni famiglia ha adottato una sfumatura al piatto. Nonostante io abbia adottato questa piccola variante è stato un piatto davvero apprezzato da grandi e piccini. Di sicuro posso dirti che ne ho preparato una quantità industriale, perchè eravamo in 15. E' finito in un battibaleno. Ciao e a risentirci

Maria Giovanna ha detto...

Raffyjoe la gioia più grande è sapere che la semplicità e la bontà di queste ricette arrivi in tutte le case e sulle tavole di tutti voi, non c'è cosa che mi dà più soddisfazione, grazie di cuore!

P.s.
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