25 febbraio 2011

Focaccia Salsiccia e Patate



Quando nella mia vita è entrato a far parte il mitico Gabriele Bonci le mie pizze non sono più le stesse, non solo per l'impasto che più o meno era come quello che utilizzavo io, ma per i condimenti e il modo di cottura. Un giorno per caso ascoltavo la Prova del Cuoco, trasmissione che amo, e all'improvviso vedo lui che spiega la cottura per il forno casalingo e scopro con mio stupore che la cottura che adottavo io dopo vari tentativi fatti e falliti era quella descritta da lui, non potete immaginare la soddisfazione. Da quel giorno ammiro tutti i suoi interventi in trasmissione e sto sperimentando i suoi mille condimenti, a breve vi parlerò anche della focaccia rovesciata di carciofi che preparerò stasera per cena.

Ingredienti:
2 salsicce
2 patate medie lesse
mozzarella
sale
olio
200 gr. di farina, dose focaccia di Ela

Esecuzione:
Stendere la pasta per pizza lievitata, adagiarla in una teglia e distribuire la salsiccia senza budello sbriciolata, la mozzarella tritata, le patate lesse sbucciate e fatte cadere sulla pizza con lo schiacciapatate, sale, olio. Cuocere 10 minuti in forno statico preriscaldato alla massima temperatura sul fondo, poi mettere la teglia al centro del forno e terminare la cottura.



22 febbraio 2011

Torta di Mele allo Yogurt



Ho notato che ultimamente capita a molti food blogger di avere degli archivi pieni di post da pubblicare, ciò mi rincuora, sapere che non sono la sola ad accumulare foto e ricette mi accomuna ancora di più a questo mondo culinario. Questa ricetta è una di quelle che giace in archivio da un po'; è una torta di mele tratta dalla rivista dell'olio Carli che mi arriva a casa.

Ingredienti:
2 mele
200 gr. farina
150 gr. zucchero
3 uova
125 gr. yogurt
60 gr. olio d'oliva
1 bustina di lievito per dolci

Esecuzione:
Montare le uova con lo zucchero, unire delicatamente l'olio e lo yogurt. Incorporare la farina e il lievito setacciati; pelare le mele e tagliarle a pezzetti, unire al composto e versare in una teglia imburrata, spolverare la superficie con zucchero di canna e cuocere in forno a 180° per circa 40 minuti.



20 febbraio 2011


Da un po' di giorni ripensavo a qualcosa per rispolverare le vecchie ricette del blog pubblicate agli inizi, quando ancora in pochi mi seguivano; oggi che siete più di 500 ogni giorno a passare di qui mi faceva piacere mostrarvi il mio lavoro svolto fin qui, le prime ricette entrate nel mio cuore, quelle servite a sperimentare, quelle che mi hanno fatto arrabbiare perché non riuscivano, insomma tutta la mia vita culinaria.
Ogni mese nella colonna destra del blog, scorrendo un po' con il mouse, troverete una foto sotto la dicitura "Ricette dal Passato", cliccandoci sopra andrete alla ricetta, un modo carino per dirvi grazie, se sono ancora qui a scrivere di cucina lo devo a tutti voi che con affetto mi seguite, giorno dopo giorno.

18 febbraio 2011

Gnocchi di Carciofi con Salsiccia Gratinati



Ecco un idea sfiziosa per il pranzo della domenica o per una cena tra amici, un piatto semplice ma d'effetto che si può preparare in anticipo, ancora una volta nato per conciliare i gusti della coppia.
Buon fine settimana a tutti.

Ingredienti:
Per gli gnocchi:
500 patate
2 carciofi trifolati in padella e frullati
farina 0 q.b.
250 gr. salsiccia
vino bianco
Per la vellutata:
500gr. brodo pollo
35 gr. farina 0
35 gr. burro

Esecuzione:
Cuocere le patate a vapore per 40 minuti, pelarle e schiacciarle, unire i carciofi trifolati e frullati nel mixer, una volta freddi unire la farina necessaria ad ottenere l'impasto degli gnocchi, ricavare gli gnocchi. Preparare la vellutata: sciogliere il burro, unire la farina fuori dal fuoco e mescolare, una volta assorbita rimettere sul fuoco e tostare 3 minuti, versare il tutto nel brodo bollente mescolando con una frusta, salare e cuocere 3 minuti dal bollore. Condire gli gnocchi lessati, togliendoli appena salgono a galla, con la vellutata unendo anche la salsiccia sbriciolata precedentemente cotta in padella e sfumata con il vino. Gratinare in forno ventilato a 180°.



15 febbraio 2011

Crostata con le Briciole



E' vero quello che dice sempre mio marito, ho tanti libri, riviste di cucina zeppi di ricette che sicuramente non riuscirò mai a provarle tutte ma ci sono pochi acquisti che ancora faccio nonostante il sovrabbondare di ricette, uno di questi è il bimestrale di Sale&Pepe, "Il Meglio di Sale&Pepe" che raccoglie un po' tutte le ricette pubblicate sulla rivista omonima.
Questa è tratta esattamente dal volume "Passioni 21 - Irresistibili Torte di Mele".

Ingredienti:
300 gr. farina
200 gr. burro
170 gr. zucchero
2 tuorli
4 mele sode
un cucchiaino di fecola
sale

Esecuzione:
Lasciare ammorbidire 100 gr. di burro e dividerlo in fiocchetti. Disporre sulla spianatoia 200 gr. di farina, unire i fiocchetti di burro, 70 gr. di zucchero, i tuorli e un pizzico di sale; impastare velocemente gli ingredienti, formare una palla, avvolgerla nella pellicola e lasciarla riposare per 30 minuti in frigorifero. Lavare le mele, sbucciarle, eliminare i torsoli e tagliarle a pezzetti. Mettere questi ultimi in una ciotola con 50 gr. di zucchero e la fecola. Prendere di nuovo la pasta, stenderla e disporla in uno stampo da 24 cm di diametro, imburrato e infarinato, facendola risalire per un paio di centimetri sui bordi. Distribuire la frutta sul fondo di pasta in modo da ottenere uno strato uniforme. Lavorare con le punta delle dita il burro, la farina e lo zucchero rimasti, fino ad ottenere un impasto di consistenza granulosa; sbriciolarlo bene sulla frutta. Cuocere la torta nel forno caldo a 180° per 45 minuti circa, toglierla dal forno, lasciarla intiepidire e servire.



11 febbraio 2011

Polpette di Melanzane



E dopo la lunga pausa è mio dovere ricominciare a parlarvi di cibo e ricette, lo faccio ben volentieri con una delle tante ricette che ricorda la mia infanzia; di polpette ce ne sono di ogni genere, sopratutto quelle che riportano come ingrediente principale le melanzane, vi assicuro che queste sono davvero buone.

Ingredienti: X 15 polpette
4 melanzane cotte a vapore
mollica di pane
parmigiano grattugiato
pangrattato
1 uovo
sale

Esecuzione:
Tagliare a dadini le melanzane intiepidite e metterle in una terrina con la mollica di pane precedentemente messa a bagno nell'acqua e strizzata, unire il parmigiano, il sale e l'uovo, mescolare per bene, formare delle polpette tonde e appiattite, passarle nel pangrattato e friggere nell'olio profondo.


9 febbraio 2011

Zanzibar: I Souvenir


Zanzibar è conosciuta come l'Isola delle Spezie perché c'è una grande coltivazione all'interno dell'isola e culturalmente si curano con le erbe, naturalmente bisogna saperci fare e avere la conoscenza dei benefici che si possono trarre da ogni singola pianta. Al nostro arrivo sull'isola Giada del gruppo Francorosso, nonché nostra accompagnatrice, ci illustra le varie escursioni che si possono fare, se ne scegliamo due ci regala il tour delle spezie, un 3X2 sulle escursioni in pratica e così decidiamo di fare Stone Town e Sand Bank&Prison Island che vi ho illustrato nel post precedente. Logicamente quello che mi incuriosiva di più era proprio quest'ultimo, andare al centro dell'isola per vedere tutte le piante e non potete nemmeno immaginare lo stupore di sapere alcune cose che man mano vi illustrerò più giù, e poi la soddisfazione di riconoscere subito le spezie con lo stupore delle altre persone che non sanno la mia insana passione per la cucina trasmessa anche al marito che sfoggia tutto il suo sapere sul pepe. Siamo stati fortunati anche con la guida che ci ha accompagnato, Alfan, grande uomo e grande conoscitore di piante, suo padre era un medico che curava con le erbe, ogni volta che sento il suo nome penso al figlio di un anno e mezzo che per rinfrescarsi riempie un bidoncino d'acqua e si immerge, troppo forte. Non tutto ciò che vedrete saranno spezie, ci sono anche alcuni frutti particolari.
Ed ora addentriamoci nella foresta:


La prima cosa strana che notiamo sono queste banane rosse tipiche di Zanzibar, peccato non poterle provare poiché sono acerbe


Camminando incontriamo questa strana pianta che scopriamo essere a noi molto cara: caffè


Indovinate un po' questa corteccia che cos'è?


Semplicemente cannella, strano vederla non arrotolata su se stessa; è profumatissima


E questi strani fiori fanno parte sempre della pianta della cannella


Questa invece è la radice di cannella che, udite udite, profuma di mentolo, sembrerà strano ma da noi viene utilizzata per produrre tutte quelle creme e olii essenziali balsamici che erroneamente pensiamo che contengano mentolo, peccato non potervi far sentire l'odore


Indovinate un po' su questa pianta altissima, sulla sua cima, che spezia si nasconde


Ma i chiodi di garofano, qui li vediamo freschi, si fanno seccare sulla pianta e poi si raccolgono


E queste piante particolari cosa sono? Vi dò l'indizio che è stato dato a noi: è una spezia fondamentale per preparare il curry.......


.......ed io ho capito subito che si trattava di curcuma, è praticamente molto simile allo zenzero, un tubero


Ed ecco il frutto che mi ha rubato il cuore, il jackfuit, ovunque lo vedessi non potevo fare a meno di mangiarlo, si apre in due e si prelevano i tanti piccoli frutti che contiene, si toglie l'osso e il gioco è fatto. Come sapore è un incrocio tra ananas e banana, divino


E questo è l'albero che produce questo magnifico frutto


























Questo alberello secco secco al centro del sentiero cosa sarà mai? Il frutto non è commestibile ma il nocciolo nasconde una deliziosa spezia


Cos'è? La parte esterna che avvolge il nocciolo é utilizzata per preparare il macis e, udite udite, questo nocciolo è la noce moscata, un profumo straodinario che non ha nulla a che vedere con quella che utilizziamo noi


Ed ecco il pepe, Alfan non sapeva che noi lo consideriamo rosa, per lui era rosso e acerbo


























E questo è l'abero, praticamente è un rampicante che si trova un po' ovunque, cresce rampicandosi su qualsiasi pianta, ecco perché il pepe è molto utilizzato a Zanzibar


Questo frutto strano molto aspro ricorda il nostro limone ma è molto più tenero e succoso


E questa pianta che somiglia ai piselli indovinate un po' cos'è? Non la riconoscete dalla forma? E' la vaniglia


Questa piccola pianticella dalle foglie sottili e allungate nasconde una radice molto nota, lo zenzero


Ed ecco il tubero conosciuto a tutti noi, lo zenzero


Come dono abbiamo ricevuto all'inizio del tour un piccolo "cuoppo" da riempire con tutte le spezie raccolte durante l'escursione, un piccolo ricordo per noi tutti.

Il tour nella foresta è poi terminato con l'acquisto delle spezie sotto una bancarella piena di ogni tipo di spezia possibile e immaginabile, sotto l'acqua torrenziale che si era scatenata improvvisamente e con la tradizionale compravendita con annessa contrattazione avvenuta sotto gli occhi divertiti del proprietario, alla fine abbiamo portato a casa molte spezie spendendo poco, erano talmente tante che ho dovuto acquistare un porta spezie apposta.

Termino col dirvi che Zanzibar è un isola assolutamente da visitare, sarà l'aria che si respira, i sorrisi dei bambini, l'allegria generale presente nell'aria ma quest'isola a me e alla mia dolce metà ha rubato il cuore, se posso darvi un piccolo suggerimento preparate una valigia a parte con vestiti, scarpe, caramelle e penne da donare ai bambini in spiaggia, a saperlo prima avrei fatto anch'io così. Non ho fatto altro che osservare quei bimbi con molta attenzione sperando che un giorno anch'io possa averne uno di così tanta bellezza e allegria. Concludo qui il mio lungo racconto di Zanzibar con la speranza di avervi trasmesso un po' del mio entusiasmo per questa bellissima isola, ritorno alle mie amate ricette e alla mia cucina che è l'unica cosa che mi è fortemente mancata.

3 febbraio 2011

Zanzibar


Quando progettavamo la nostra vacanza dopo tre anni di duro e continuo lavoro cercavamo una meta calda, desiderosi di mare e sabbia, mai avremmo immaginato che scegliendo Zanzibar avremmo arricchito la nostra anima, solo chi va in questi luoghi potrà capire di cosa parlo. Siamo andati lì per il mare ma alla fine è la cosa che mi è piaciuta di meno, immaginate un po' il resto come dovrà essere......a partire dai bambini che letteralmente ti rubano il cuore con i loro occhioni grandi pieni di speranza, alla gente del luogo sempre sorridente nonostante il contesto in cui vivono, a quelli che hanno fatto del turismo la loro fonte di vita e che quindi ti coccolano e viziano come non mai. La cosa straordinaria è che ho ritrovato nei zanzibarini molto della filosofia napoletana, infatti se considerate i loro motti "Akuna Matata" e "Pole Pole", ossia "nessun problema" e "piano piano", capirete di cosa parlo. Per la nostra permanenza sull'isola abbiamo scelto sotto consiglio di un amica che lavora in un agenzia di viaggi, (Clementina parlo di te), Uroa, una località molto tranquilla che si trova sulla costa centrale dell'isola, abbiamo alloggiato a Uroa Bay Beach Resort, una struttura nuova, molto caratteristica, se considerate che dormivamo in un letto rivestito di zanzariera. Qui siamo stati coccolati da Alex e Chiara in primis e poi da tutto il personale, naturalmente zanzibarino, che ci ha seguito in tutto e per tutto, ricordo con affetto Nali, la signora che puliva la nostra stanza che è diventata mia dolce amica, i ragazzi in sala ristorante che cercavano di insegnarci la loro lingua, il swahili, allo chef Jhon che mi ha regalato alcune delle sue ricette swahili, ai ragazzi del bar sulla spiaggia e a quelli alla reception, in ultimo i masai che sulla spiaggia ci difendevano dagli "attacchi" piacevoli della gente del luogo, tutti sempre sorridenti e cordiali. Insomma viaggiare arricchisce in una maniera incredibile, si dice sempre, ma solo viaggiando te ne rendi effettivamente conto; ora l'arrivo in aereoporto un pò traumatico è soltanto un allegro ricordo, zanzibarini che urlano il tuo nome per farti recuperare i bagagli, l'assedio per farsi dare la valigia e alla fine il ritorno con le lunghe code al check in, ma direi che senza ombra di dubbio ne vale la pena soprattuto per le persone che conosci come Alfan che ci ha guidato nel tour delle spezie e che con gioia abbiamo ritrovato per caso all'aeroporto il giorno della partenza, a Nicki zanzibarino con la parlata toscana che ci ha guidato per le vie di Stone Town fino allo straordinaro Amid che ci ha condotto a Prison Island dalle meravigliose tartarughe giganti e poi sulla lingua di sabbia di Sand Bank dove abbiamo pranzato assieme a Viviana, sarda trapiantata a Zanzibar, che ci ha fatto gustare frutta e piatti meravigliosi. Insomma ne è valsa la pena fare le 7 ore e 40 di volo per approdare in questa splendida isola che mi ha rubato il cuore, mentre tornavamo dall'ultima escursione fatta due giorni prima della partenza guardavo dal finestrino tutto il panorama che mi avvolgeva e immaginavo a quanto tutto questo mi sarebbe mancato, ma mai avrei pensato così tanto. Grazie di cuore a tutti voi che passando di qui vi ricorderete di me o che sarete invogliati a visitare questo magnifico paradiso sulla terra che è Zanzibar!


Questa è la magnifica spiaggia di Uroa dove si vede in modo incisivo il fenomeno delle maree


La mia postazione preferita


Donne zanzibarine che si procurano il combustibile per accendere il fuoco


Bimbi che giocano in spiaggia


Zanzibarine a spasso


Adolescenti che si recano a scuola con la loro tipica divisa


Immagine che si vede spesso osservando il mare


Conchiglie che si trovano passeggiando per la spiaggia


Zanzibarini che ripuliscono la spiaggia


Fenomeno di bassa marea che mi ha fatto scoprire questa splendida stella marina, peccato averlo scoperto l'ultimo giorno


Osservate cosa succede quando il mare si ritira, escono fuori questi che sembrano dei veri e propri orticelli marini


Ancora una stella particolare


Un pomeriggio rientrando dal mare scorgiamo in lontananza questi meravigliosi tacchini


La mia postazione Internet


Il vialetto che conduceva alla spiaggia


La piscina dove spesso mi pucciavo quando c'era bassa marea


Ombrellone tipico zanzibarino


























Palme altissime


La nostra casa zanzibarina


La magnifica spiaggia


Il bar sulla spiaggia dove ci rinfrescavamo con te freddo e succhi di frutta


Bar del villaggio con una tipica turista americana, non mi era mai successo di essere scambiata per un americana ;D


Veduta dal nostro terrazzino


























La nostra stanza pronta per la notte


























La mia adorata Nali che ci ha coccolati come non mai con le sue decorazioni floreali


Il ponticello che dovevamo attraversare per giungere in spiaggia


Masai a riposo


























Thomas


Mercato di Stone Town


La frutta si vende a numero oppure a piramide come si può vedere dalla foto


Frutto della passione: lo sapevate che è chiamato così perchè il suo interno ricorda la corona che Cristo indossava sulla croce e non, come pensiamo molti di noi erroneamente, perchè è afrodisiaco?


Anche la verdura si vende come la frutta


Ancora bancarelle.....





Escurione a Prison Island dove ci sono le tartarughe giganti importate dalle Seychelles, pensate che mangiano solo foglie di spinaci


Tartarughe in intimità


E dopo Prison Island con questa tipica imbarcazione zanzibarina partiamo alla volta di Sand Bank


A bordo veniamo coccolati dalla splendida Viviana e il suo staff di zanzibarini con bevande a base di frutta tropicale, te allo zenzero, frutta fresca e bomboloni fritti


Giunti sulla lingua di sabbia troviamo uno splendido accampamento ed un mare semplicemente meraviglioso


Sotto la tenda un banchetto con tutta la frutta zanzibarina, piatti swahili, bibite fresche e spiedini di carne e pesce


Si torna in hotel allietati dal magnifico Amid che fa uno show davvero esilarante



Stone Town vista dal mare


























Il mio fotografo di fiducia alla partenza dopo aver fatto colazione


























Stessa foto con protagonista differente


Aeroporto di Zanzibar

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