Quando progettavamo la nostra vacanza dopo tre anni di duro e continuo lavoro cercavamo una meta calda, desiderosi di mare e sabbia, mai avremmo immaginato che scegliendo Zanzibar avremmo arricchito la nostra anima, solo chi va in questi luoghi potrà capire di cosa parlo. Siamo andati lì per il mare ma alla fine è la cosa che mi è piaciuta di meno, immaginate un po' il resto come dovrà essere......a partire dai bambini che letteralmente ti rubano il cuore con i loro occhioni grandi pieni di speranza, alla gente del luogo sempre sorridente nonostante il contesto in cui vivono, a quelli che hanno fatto del turismo la loro fonte di vita e che quindi ti coccolano e viziano come non mai. La cosa straordinaria è che ho ritrovato nei zanzibarini molto della filosofia napoletana, infatti se considerate i loro motti "Akuna Matata" e "Pole Pole", ossia "nessun problema" e "piano piano", capirete di cosa parlo. Per la nostra permanenza sull'isola abbiamo scelto sotto consiglio di un amica che lavora in un agenzia di viaggi, (Clementina parlo di te), Uroa, una località molto tranquilla che si trova sulla costa centrale dell'isola, abbiamo alloggiato a
Uroa Bay Beach Resort, una struttura nuova, molto caratteristica, se considerate che dormivamo in un letto rivestito di zanzariera. Qui siamo stati coccolati da Alex e Chiara in primis e poi da tutto il personale, naturalmente zanzibarino, che ci ha seguito in tutto e per tutto, ricordo con affetto Nali, la signora che puliva la nostra stanza che è diventata mia dolce amica, i ragazzi in sala ristorante che cercavano di insegnarci la loro lingua, il swahili, allo chef Jhon che mi ha regalato alcune delle sue ricette swahili, ai ragazzi del bar sulla spiaggia e a quelli alla reception, in ultimo i masai che sulla spiaggia ci difendevano dagli "attacchi" piacevoli della gente del luogo, tutti sempre sorridenti e cordiali. Insomma viaggiare arricchisce in una maniera incredibile, si dice sempre, ma solo viaggiando te ne rendi effettivamente conto; ora l'arrivo in aereoporto un pò traumatico è soltanto un allegro ricordo, zanzibarini che urlano il tuo nome per farti recuperare i bagagli, l'assedio per farsi dare la valigia e alla fine il ritorno con le lunghe code al check in, ma direi che senza ombra di dubbio ne vale la pena soprattuto per le persone che conosci come Alfan che ci ha guidato nel tour delle spezie e che con gioia abbiamo ritrovato per caso all'aeroporto il giorno della partenza, a Nicki zanzibarino con la parlata toscana che ci ha guidato per le vie di Stone Town fino allo straordinaro Amid che ci ha condotto a Prison Island dalle meravigliose tartarughe giganti e poi sulla lingua di sabbia di Sand Bank dove abbiamo pranzato assieme a Viviana, sarda trapiantata a Zanzibar, che ci ha fatto gustare frutta e piatti meravigliosi. Insomma ne è valsa la pena fare le 7 ore e 40 di volo per approdare in questa splendida isola che mi ha rubato il cuore, mentre tornavamo dall'ultima escursione fatta due giorni prima della partenza guardavo dal finestrino tutto il panorama che mi avvolgeva e immaginavo a quanto tutto questo mi sarebbe mancato, ma mai avrei pensato così tanto. Grazie di cuore a tutti voi che passando di qui vi ricorderete di me o che sarete invogliati a visitare questo magnifico paradiso sulla terra che è Zanzibar!

Questa è la magnifica spiaggia di Uroa dove si vede in modo incisivo il fenomeno delle maree

La mia postazione preferita

Donne zanzibarine che si procurano il combustibile per accendere il fuoco

Bimbi che giocano in spiaggia

Zanzibarine a spasso

Adolescenti che si recano a scuola con la loro tipica divisa

Immagine che si vede spesso osservando il mare

Conchiglie che si trovano passeggiando per la spiaggia

Zanzibarini che ripuliscono la spiaggia

Fenomeno di bassa marea che mi ha fatto scoprire questa splendida stella marina, peccato averlo scoperto l'ultimo giorno

Osservate cosa succede quando il mare si ritira, escono fuori questi che sembrano dei veri e propri orticelli marini

Ancora una stella particolare

Un pomeriggio rientrando dal mare scorgiamo in lontananza questi meravigliosi tacchini

La mia postazione Internet

Il vialetto che conduceva alla spiaggia

La piscina dove spesso mi pucciavo quando c'era bassa marea

Ombrellone tipico zanzibarino
Palme altissime

La nostra casa zanzibarina

La magnifica spiaggia

Il bar sulla spiaggia dove ci rinfrescavamo con te freddo e succhi di frutta

Bar del villaggio con una tipica turista americana, non mi era mai successo di essere scambiata per un americana ;D

Veduta dal nostro terrazzino
La nostra stanza pronta per la notte
La mia adorata Nali che ci ha coccolati come non mai con le sue decorazioni floreali

Il ponticello che dovevamo attraversare per giungere in spiaggia

Masai a riposo
Thomas

Mercato di Stone Town

La frutta si vende a numero oppure a piramide come si può vedere dalla foto

Frutto della passione: lo sapevate che è chiamato così perchè il suo interno ricorda la corona che Cristo indossava sulla croce e non, come pensiamo molti di noi erroneamente, perchè è afrodisiaco?

Anche la verdura si vende come la frutta

Ancora bancarelle.....

Escurione a Prison Island dove ci sono le tartarughe giganti importate dalle Seychelles, pensate che mangiano solo foglie di spinaci

Tartarughe in intimità

E dopo Prison Island con questa tipica imbarcazione zanzibarina partiamo alla volta di Sand Bank

A bordo veniamo coccolati dalla splendida Viviana e il suo staff di zanzibarini con bevande a base di frutta tropicale, te allo zenzero, frutta fresca e bomboloni fritti

Giunti sulla lingua di sabbia troviamo uno splendido accampamento ed un mare semplicemente meraviglioso

Sotto la tenda un banchetto con tutta la frutta zanzibarina, piatti swahili, bibite fresche e spiedini di carne e pesce

Si torna in hotel allietati dal magnifico Amid che fa uno show davvero esilarante

Stone Town vista dal mare
Il mio fotografo di fiducia alla partenza dopo aver fatto colazione
Stessa foto con protagonista differente

Aeroporto di Zanzibar